Tutti i palestinesi chiusi in un’area sulla costa e calcolo delle calorie per il cibo: il piano delle Idf per occupare Gaza

Occupazione di lungo periodo, amministrazione in mano all’esercito, gestione diretta degli aiuti (calcolando il fabbisogno di calorie dei palestinesi), niente Onu e ong, immensa zona cuscinetto e abitanti rinchiusi in una piccola area costiera. Sono questi i punti salienti del piano di Israele per riconquistare Gaza, secondo quanto ha rivelato il Financial Times. Una proposta formulata dal nuovo capo di Stato maggiore delle Forze armate israeliane – con il sostegno ufficioso dei ministri di estrema destra, che da tempo invocavano la ripresa della guerra – che però deve essere ancora approvata dal gabinetto di sicurezza. Intanto mercoledì il premier israeliano, parlando alla plenaria della Knesset, ha minacciato proprio l’occupazione della Striscia: “Quanto più Hamas persisterà nel suo rifiuto di rilasciare i nostri ostaggi, tanto più forte sarà la pressione che eserciteremo. Io dico a Hamas: questo include la conquista di territori e altre cose che non approfondirò qui”, ha dichiarato Benjamin Netanyahu.
In base al piano, le Idf richiamerebbero diverse divisioni per il combattimento per reinvadere e prendere il controllo di ampie zone dell’enclave, costringendo i 2,3 milioni di abitanti di Gaza a spostarsi nella tendopoli della piccola area costiera di al-Mawasi, attualmente definita da Israele come una “zona umanitaria”. Nascerebbe così una vera e propria riserva palestinese bloccata da un lato dal mare e dell’altro dall’esercito di Tel Aviv. Lì non sarà possibile organizzare un’amministrazione autonoma locale.
Non solo. Secondo le stesse fonti, Israele ha intenzione anche di assumere il controllo della distribuzione di tutti gli aiuti umanitari e per questo ha recentemente valutato di quante calorie avrebbe bisogno ogni palestinese. Un’altra fonte ha rivelato che l’esercito sta esaminando alcune opzioni, tra cui la distribuzione diretta degli aiuti o tramite appaltatori privati, per garantire che Hamas non ne possa beneficiare. E per farlo Israele dovrebbe anche cacciare dalla Striscia ong e Nazioni unite.
Nel resto del territorio della Striscia verrebbe creata – secondo le intenzioni degli israeliani – un grandissima zona cuscinetto da colonizzare, sotto l’amministrazione dell’esercito. Si tratterebbe di una rioccupazione di fatto del territorio 20 anni dopo il ritiro. Israele, infatti, ha già occupato l’enclave nel giugno del 1967 durante la guerra dei sei giorni. L’occupazione militare è durata per quasi quattro decenni fino al 2005. Due funzionari hanno aggiunto al Financial Times che i piani sono stati resi possibili dal ritorno del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, alla Casa Bianca. “La precedente amministrazione voleva che ponessimo fine alla guerra. Trump vuole che vinciamo la guerra“, ha detto un terzo funzionario israeliano, “c’è anche un supremo interesse americano nello sconfiggere Hamas”.